I consigli per smettere di aggrapparsi ad un amore sbagliato.

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Le relazioni interpersonali nel corso della propria vita sono molteplici, qualcuna ti insegnerà qualcosa, qualche altra ti farà soffrire in modo che mai avresti immaginato.
E’ la doppia faccia dell’amore. Relazioni autentiche e nutrienti sono tipiche di soggetti risolti personalmente che conoscono bene se stessi e si danno un giusto valore.

Una persona di valore è una persona che sa quello che merita e lo cerca nelle relazioni. Su questo non scende a patti. Non si lascia abbagliare da personalità illusorie che promettono felicità senza però mantenere questa promessa.

Un amore malato è un amore che fa soffrire. Nonostante le mille giustificazioni possibili la verità è semplice e cristallina, solo che spesso, per svariati motivi, non riusciamo ad accettarla: se non ci sentiamo apparati dalla nostra relazione è il momento di chiuderla. L’amore non è sofferenza. L’amore è un posto felice.

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Quali sono i motivi per cui non riesci a chiudere questa relazione?

Le ragioni per cui rimaniamo in relazioni che non ci rendono felici sono molteplici ma tutte strettamente legate alla nostra infanzia e al concetto di amore a cui siamo stati abituati.

Genitori iperprotettivi e soffocanti possono averti spinto in età adulta tra le braccia di gente emotivamente mancante e scostante; come genitori assenti ed anaffettivi ti hanno abituato all’idea che per meritare l’amore bisogna dare oltre ogni misura.

Potresti non riuscire a chiudere una relazione che ti fa soffrire per uno i più dei seguenti motivi:

  • Paura della solitudine. La solitudine spesso spaventa. Si è convinti che per essere felici ed appagati in questa vita bisogna essere in coppia. Questa errata convinzione appartiene generalmente a soggetti che non stanno bene con se stessi; spesso insicuri che colmano i loro vuoti interiori con presenze anche se distratte o assenti.

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  • Dipendenza affettiva, una vera e propria patologia relazionale in cui si vive un amore morboso e totalizzante senza il quale si crede di non poter sopravvivere. Sono solitamente soggetti abituati a prendersi cura del partner in maniera esponenziale soffocando i propri bisogni e desideri a vantaggio di quelli dell’altro. Sono stati probabilmente bambini adultizzati troppo in fretta per far fronte ai bisogni di genitori immaturi emotivamente; bambini che elemosinavano amore convinti che per meritarlo occorra annullarsi in funzione dell’altro.
  • Paura di ammettere un fallimento. La fine di una relazione in cui hai investito tanto è spesso vista come un fallimento personale. Una terribile perdita del proprio tempo e di anni preziosi della propria vita. Per questo motivo più che accettare questa sconfitta spesso si preferisce continuare a soffrire in una relazione che pur malata ci fa comunque sentire ‘al sicuro’. Ci vuole coraggio ad affrontare la sofferenza.
  • ‘C’è di peggio’ si ripete qualcuno che ha la terribile paura di incappare in relazioni peggiori. Sono soggetti con scarsa autostima e conoscenza di sé. Può capitare a chiunque di incappare in relazioni malsane ma ricorda, più tempo dedicherai a capire cosa ti rende felice più probabilmente eviterai di incorrere in altre storie sbagliate. La chiave è conoscersi e darsi tempo.

Come fare quindi a chiudere una relazione che fa soffrire?

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  • Dare voce al proprio disagio. Sfogarsi con qualcuno, un amico o un professionista nei casi più delicati, aiuta a mettere nero su bianco le proprie emozioni e a razionalizzare il proprio malessere in quella situazione.
  • Prendersi cura di sé. Coccolarsi, concentrarsi sulle proprie passioni o comunque su quello che ci rende felice aiuta a spostare la nostra attenzione dai bisogno del partner tossico ai nostri. Imparare a rendersi felici da soli consente di evitare relazioni da torcicollo in cui ci aspettiamo che a renderci felice sia l’altro.
  • Ammettere di non essere felice è un grande passo verso la guarigione. Smettere di giustificare l’altro ed i suoi comportamenti, evitare di ovattare una realtà che non ci rende felice sono le prime grandi conquiste verso l’autonomia emotiva in relazioni tossiche che non si riesce a chiudere.
  • Scrivere su un foglio un elenco di pro e contro di questa relazione. Mettere su carta i propri pensieri aiuta a prenderne reale coscienza.
  • Buttarsi a capofitto in situazioni nuove che non avremmo mai fatto con questa persona nella nostra vita. Un’esperienza tutta personale che magari ci ha da sempre affascinato ma che abbiamo evitato per paura o per non irretire il partner.
  • Dopo aver chiuso la relazione interrompi ogni contatto e non indugiare nei ricordi. La nostra mente è pericolosa. Spesso tende a far emergere i ricordi positivi a discapito di quelli negativi. Per ‘sopravvivere’ infatti abbiamo bisogno di ricordi felici e tendiamo ad accantonare ben presto quelli più dolorosi.
  • Smetti di idealizzare quella persona. Sforzati di mettere l’accento su come oggettivamente ti faceva sentire e sulla sofferenza che ti causava. Ti renderai conto delle catene emotive che ti imprigionavano in quella relazione è finalmente riuscirai a spezzarle.

Redazione Il viaggio è nella testa – Riproduzione riservata

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