Rapporti familiari

Le ferite causate dai genitori nell’infanzia.

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Quando si parla di famiglia non è mai un argomento semplice. Le sfaccettature sociali e psicologiche che ruotano attorno a questo delicato argomento sono molteplici e profondamente districate.

Famiglia è dove nasci, dove cresci e ti formi come individuo singolo e nel gruppo, ma famiglia è anche quella che scegli a prescindere dal legame di sangue.

Errori ed orrori legati alla sfera familiare sono alla base di molteplici disturbi psicologici che un individuo può sviluppare in età adulta. Genitori autoritari, genitori spazzaneve o elicottero che siano, sono persone che in modo consapevole o meno, creano solchi mai completamente colmabili nell’animo dei propri figli, condizionandone la vita inevitabilmente.

Partiamo dalla considerazione che non si nasce genitori e che ‘essere un bravo genitore’ è veramente dura. Quando diventi un genitore non c’è un libretto di istruzioni che ti dica cosa è giusto e cosa è sbagliato. Quasi sempre vai ad istinto per barcamenarti in questo complesso mondo che sono i figli.

Per essere un bravo genitore devi fare prima i conti con il tuo esser stato figlio. Inevitabilmente il modo in cui sei stato cresciuto influenza il metodo con cui crescerai tuo figlio. Occorre intelligenza emotiva e una grande capacità introspettiva per sottrarsi a certi circoli viziosi esistenti nella nostra mente.

Occorre grande dolore per superare traumi emotivi di quando eravamo figli. Entrare profondamente dentro questi traumi significa innanzitutto soffrire. Sono molto probabilmente traumi infantili che, per sopravvivere, abbiamo cercato di accantonare, ma che occorre riportare alla luce da genitore adulto e responsabile per evitare di trasmetterli ai nostri figli.

Fare questo profondo lavoro su se stessi è doloroso e difficile, per questo molti preferiscono non farlo e, purtroppo, ripercuotono questo pesante carico emotivo sui propri figli.

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Problemi psicologici causati dal rapporto con i propri genitori.

Sei diventata una persona adulta ma alcuni tuoi problemi credi siano legati al rapporto conflittuale che hai avuto e che molto probabilmente continui ad avere con i tuoi genitori? Probabilmente è così.

Tra gli errori comunemente commessi non intenzionalmente da un genitore c’è sicuramente la tendenza ad etichettare ogni suo comportamento, finendo per influenzare in bambino stesso nella considerazione che ha di sé.

Frasi come “sei una brava bambina” o “sei il solito bambino cattivo” o ancora “combino sempre guai” sono espressioni che, ripetute nel tempo, influenzano il bambino, spingendolo a reagire assecondando o contrastando quell’etichetta che si vede affibbiata.

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Bambini più emotivi, naturalmente predisposti all’ubbidienza tenderanno ad assecondare i genitori sviluppando molto probabilmente la tendenza a modulare il proprio comportamento e a reprimere le proprie emozioni per ottenere approvazione e amore.

Bambini naturalmente più vivaci e ribelli agiranno invece sembrando di sfidare la loro figura genitoriale di riferimento, facendo l’opposto di ciò che gli viene imposto.

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Esistono alcune problematiche comportamentali, più gravemente disturbi, fortemente legate al rapporto avuto con le proprie figure di riferimento:

  • Insicurezza nel prendere decisioni concrete e risolutive nella vita. E’ un problema causato da genitori troppo protettivi con i propri figli, i cosiddetti genitori elicottero. Sostituirsi ai figli sin dall’infanzia per proteggerli dalla sofferenza, quella che magari hanno provato loro nella vita, equivale a far loro saltare tappe di crescita fondamentali per ognuno. Destreggiarsi con piccoli e grandi ‘problemi’ sin dall’infanzia, anche con il rischio di cadere e farsi male, significa maturare fiducia nelle proprie capacità ma anche essere consapevoli che l’errore e la sofferenza sono ammissibili e che anche dopo aver provato una delusione si può risalire.
  • Stress prolungato e incapacità di lasciarsi andare sono invece tipici di soggetti che sono stati figli sempre vigili e sulle difensive. Quando si viene rimproverati eccessivamente, senza anche reale motivo o giustificazione da parte dei genitori, si tende a pretendere troppo da se stessi e, di conseguenza, non si riesce a trovare un equilibrio interiore.
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  • Mancanza di fiducia o eccessiva fiducia nel prossimo. Vivere in un contesto familiare ostile fa maturare nell’individuo adulto una forte sfiducia nel prossimo, come, al contrario, vivere in un contesto familiare troppo ovattato, stile ‘mulino bianco’ significa vedere il buono ovunque e in chiunque e questo è altamente nocivo.
  • Bassa autostima e fiducia nelle proprie capacità sono tipiche di quelle brave bambine/bravi bambini che nonostante ubbidissero diligentemente ai propri genitori e facessero mille per meritare il loro amore, non venivano mai considerati abbastanza, anzi, erano soggetti a continue critiche, giudizi e confronti da parte degli stessi.
  • Chiusura in se stesso ed incapacità di provare autentiche emozioni. Un bambino cresciuto da anaffettivi molto spesso tenderà a rinnegare le proprie emozioni. Abituato ad un clima grigio e cupo continuerà anche in età adulta a vedere solo il lato negativo nella vita e avrà difficoltà nel provare vere emozioni positive.
  • I sensi di colpa sono all’ordine del giorni nei soggetti cresciuti con metodi educativi troppo rigidi ed autoritari. Sono uno strumento di tortura usato e abusato da questi genitori contro i loro figli per costringerli ad ubbidire alle loro regole.
  • Depressione. Grida, insulti, metodi troppo rigidi e poco accoglienti sono causa di forti stati depressivi nel giovane adulto, stati che, alla lunga, sfociano in vere e proprie condizioni croniche da cui poi è difficile uscire se non con accurata terapia.

Redazione Il viaggio è nella testa – Riproduzione riservata

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