Crescita personale

Una persona intelligente è selettiva. Non teme la solitudine.

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Più sei intelligente più sei selettivo nelle tue relazioni. Intelligenza pratica, intelligenza emotiva, sembrano essere valide alleate per tenere alla larga le compagnia sbagliate. Quando hai una testa, e la usi bene, non prendi tutto ciò che capita. Sai benissimo cosa vuoi e soprattutto cosa non vuoi.

La solitudine non ti spaventa. Non è una nemica. Hai imparato a fare compagnia a te stesso e sei consapevole di quanto una presenza distratta o assente possa essere nociva, peggiore della solitudine stessa.

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Quali sono le caratteristiche di una persona che preferisce la solitudine alle compagnia vuote?

Si tratta di persone con una profonda conoscenza di se stesse. Persone abituate ad una verità dolorosa piuttosto che ad una falsità ovattata. Hanno imparato, probabilmente con l’esperienza pregressa, che la sincerità, seppur faticosa in principio, alla lunga paga sempre, perché ti consente di fare pulizia del superfluo attorno a te.

Quando il tuo essere sincero e schietto allontana le persone la conclusione è sempre e solo la stessa: si trattava di persone non indispensabili nella tua vita.

Chi ci tiene davvero ti tiene, anche quando sei troppo sincero, anche quando sei schietto. Anzi, una persona che ci tiene davvero, apprezza sempre la verità, qualunque essa sia, perché se ci tieni davvero, qualunque cosa succeda, non molli, non getti via, ma ricostruisci con amore. Confusione non fa rima con vero amore.

Ecco le caratteristiche principali comuni a chi ama la solitudine:

  • La loro apertura mentale consente una visione più aperta della vita. Sono consapevoli del tempo che passa e dell’importanza del goderne appieno. Hanno una mentalità moderna che consente loro di non piegarsi a rigidi schemi sociali che le vedono necessariamente in coppia per essere completi e felici. Sanno che non si ha bisogno di qualcuno per sentirsi appagati, ma scelgono le loro compagnie non per colmare vuoti, ma per condividere la loro pienezza.
  • Odiano la falsità nelle relazioni. Chi preferisce la solitudine è certamente qualcuno che ha pagato cara la propria libertà e per questo odio qualsiasi forzatura nei rapporti interpersonali. Una relazione, familiare amicale o amorosa, deve essere vera e nutriente, altrimenti se ne può fare tranquillamente meno.
  • Sono persone molto riflessive. La solitudine può essere una conquista o una condanna, dipende dallo spirito con cui si convive con essa. Questo succede perché la solitudine ti spinge a stare con te stesso; non riempire spazi vuoti con gente e situazioni inutili ti consente di focalizzarti su te stesso e di fare molta autoanalisi. Proprio per questo spesso spaventa. La solitudine ti costringe e a riflettere.

Intelligente e solitudine, perché sono correlate.

Intelligenza è bastare a se stessi. Queste persone hanno bisogno di riempire i loro vuoti con situazioni e gente inutili. Coloro che si circondano costantemente di presenze, secondo la Psicologia, nascondono un inconscio tormentato con cui hanno paura di fare i conti. Relazionarsi costantemente con l’esterno consente loro di sentire meno il peso che si portano dentro.

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Le persone più intelligenti inoltre hanno una mente Smart. Non hanno tempo né pazienza per argomenti vuoti e persone dalle conversazioni frivole. La loro mente è programmata su argomenti e obiettivi più concreti. La concretezza infatti è la chiave del loro successo. Di perdere tempo dietro a chiacchiere da bar o pettegolezzi vari proprio non hanno voglia.

Distinzione tra Intelligenza pratica ed Intelligenza emotiva.

Le persone dotate di intelligenza emotiva sono ancora più sole. L’intelligenza emotiva è la capacità di un individuo di riconoscere, interiorizzare e gestire le emozioni proprie ed altrui. E’ un tipo di intelligenza ancora più caratterizzante perchè consente al soggetto di entrare in empatia con persone e situazioni. Se usata nel modo corretto può risultare un valido supporto per chi la possiede. Ti consente infatti di riconoscere immediatamente situazioni e persone sgradite e di tirartene fuori in tempo.

Bisogna imparare a gestirlo questo tipo di intelligenza, altrimenti si rischia di impelagarsi in situazioni che per un empatico potrebbero risultare dannose. Proprio per questa ragione queste persone spesso scelgono di circondarsi di pochi ma buoni amici.

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Perché è importante coltivare relazioni nutrienti.

Nell’età dello sviluppo probabilmente hai avvertito maggiormente la necessità di circondarti di amici. In quel periodo instaurare rapporti esterni al nucleo familiare e confrontarsi col prossimo è fondamentale per lo sviluppo psicologico ed emotivo di una persona. Confrontarsi con l’esterno, e perché no avere anche una buona dose di delusioni, aiuta il soggetto a scoprire se stesso. Le esperienze che ne derivano e il modo in cui impari a reagire a seguito di queste esperienze, belle o brutte che siano, saranno le basi della persone che sei destinata a divenire in futuro.

Col passare del tempo tuttavia si tende a divenire sempre più critici, sempre più selettivi nelle relazioni. Il desiderio principale non è più quello di trovare il proprio posto nel mondo, con conseguenti riconoscimenti dall’esterno. Quello che conta è la serenità personale che si ottiene inevitabilmente circondandosi di un esiguo ma ben nutrito gruppo di amici con cui stare bene semplicemente sorseggiando un caffè e facendo una conversazione a tratti leggera, a tratti nutriente.

Redazione Il viaggio è nella testa – Riproduzione riservata

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